Vintage Style

Il tuo armadio sostenibile in 7 mosse

Pubblicato il 22 Novembre 2020 in Vintage Style

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Una moda sostenibile è possibile e coinvolge tutti: produttori, lavoratori e consumatori. Non solo quindi l’industria che crea ma anche il suo pubblico, gli amanti della moda che scelgono e acquistano. È un percorso che punta al cambiamento e per quanto rivoluzionario va fatto per gradi, senza avere fretta e con un occhio attento e critico. Io sono partita semplicemente dal mio armadio e dalla ricerca di un’informazione più profonda nel settore.

Ecco le mie mosse fatte finora per avere un armadio più sostenibile.

1. Sicuramente la scelta del vintage e del seconhand è al primo posto.
2. Non butto mai i capi che non uso più, spesso li regalo, molte volte li modifico, li trasformo. Un esempio? I miei shorts di jeans sono tutti pantaloncini un tempo lunghi e poi accorciati. Gli abiti che uso per casa sono vecchie t-shirt e tute non più indossabili per uscire. Alcune camicie sono diventate top smanicati oppure cintine e foulard abbinati.
3. Mi piace molto partecipare al baratto con le mie amiche e le amiche delle mie amiche! In questo modo riesco a cambiare il mio armadio senza aumentarne il volume.
4. Il cambio stagione è sempre molto impegnativo perché approfitto per selezionare ciò che non mi piace o semplicemente non mi va più bene. E poi ne scelgo con cura la destinazione: amiche, associazioni, cassonetti gialli. Butto via solo i capi logori e irrecuperabili.
5. Ogni nuovo acquisto è una sostituzione, anche in questo caso decido con attenzione a chi destinare ciò che dismetto.
6. Non sono brava con la macchina da cucire, affatto. Qualche volta mi affido alle mani sapienti di mia madre in grado di cucire e creare abiti e gonnelline. Per occasioni più importanti mi affido a qualche artigiano professionista.
7. Da bambina con gli scarti delle stoffe di mia nonna facevo delle toppe e i vestiti per le Barbie, presto proverò ad insegnarlo a mia nipote!